The International Propeller Club Port of Trieste

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News dai Soci

Quali iniziative urgenti e concrete sono da mettere in campo per tutelare il carattere extradoganale del Porto Franco Internazionale di Trieste?

THE INTERNATIONAL PROPELLER CLUB PORT OF TRIESTE
 LUNEDI' 6 DICEMBRE 2021 - Ore 18,00 -
https://global.gotomeeting.com/join/146124533

Il Porto Franco di Trieste è soggetto ad una complessa disciplina principalmente imperniata sul Trattato di Pace del 1947 ed al Memorandum di Londra del 1954, il cui tratto saliente consiste nella sua extradoganalità. Mentre in occasione dell'adozione del regolamento (CEE) n. 2504/88, relativo alle zone franche e ai depositi franchi (trasfuso nel codice doganale comunitario) su richiesta
del Governo il Porto Franco di Trieste era stato indicato tra i territori esclusi, in occasione della stesura del Codice Doganale Comunitario la richiesta di tale esclusione non era stata purtroppo reiterata. Tra le problematiche scaturite da tale mancata esclusione quella avvertita in maniera più marcata concerne la lavorazione industriale delle merci. Infatti, a differenza di quanto contemplato dalla disciplina comunitaria, il regime di Porto Franco Internazionale consentirebbe la lavorazione industriale di semilavorati o materie prime importate in esenzione dal dazio e dall’IVA e quindi la produzione di beni con origine «europea» o «made in Italy», in base alla regola doganale del luogo
dell’ultima trasformazione sostanziale, e la loro esportazione a Paesi terzi in esenzione dalle imposte doganali.
Quanto precede con un evidente vantaggio economico per il Paese terzo importatore, nonché come volano per lo sviluppo dell’economia industriale e dei servizi del territorio di Trieste e per l’intero Paese, e come prestigio per un Porto a forte vocazione internazionale e con un bacino di utenza che si estende su tutta l’area dell’Europa centrale e dell’Est di detta.
Per questa ragione il 7 Settembre scorso il Senato (con risoluzione unanime della XV Commissione permanente) ha chiesto alla Commissione Europea di attivare la procedura legislativa europea per l'esclusione dei punti franchi del Porto di Trieste dal territorio doganale dell'Unione europea, mediante modifica dell'articolo 4 del codice doganale dell'Unione, motivando tale richiesta in ragione dell'origine internazionale dello speciale regime del Porto franco di Trieste, derivante dall'applicazione dell'Allegato VIII al Trattato di pace.
Con lettera indirizzata alla Presidente del Senato, lo scorso 18 Novembre la Commissione Europea, con comunicazione a firma di Paolo Gentiloni, ha risposto a tale risoluzione, implicitamente convenendo a propria volta sul fatto che la zona franca del Porto di Trieste sia ricompresa nel territorio doganale dell’Unione e indicando all'Italia la corretta strada per chiederne l'esclusione da tale territorio, soggiungendo che solo a fronte di tale richiesta sarebbe entrato nel merito di una valutazione giuridica dei motivi addotti dal Senato per giustificare un'eventuale esclusione della zona franca del Porto di Trieste dal territorio doganale dell'Unione europea.
Su Il Piccolo del 25 Novembre u.s. è apparso un appello a firma del Consigliere comunale Alberto Pasino e del Vice Presidente del Consiglio regionale Francesco Russo, che riportiamo in stralcio: “mai come oggi, di fronte ad una sfida che è lecito definire epocale, ci sembra indispensabile che la politica cittadina dimostri di saper agire all'unisono affinché il Governo nazionale e le Istituzioni comunitarie comprendano che Trieste, senza l'internazionalità che le deriva dal Trattato di Pace, perderà irrevocabilmente quella dimensione cosmopolita ed autenticamente europea che tutto il mondo apprezza e ci riconosce. Rischiando di tornare ad essere ciò che era prima del 1719: un piccolo borgo appisolato in cima all'Adriatico relegato ai margini della Storia. Ma è questo un "delitto" che né Trieste, né l'Italia o l'Europa possono permettersi sia perpetrato: e ciò non tanto per proteggere un localistico interesse della nostra città, quanto per tutelare quello della vasta area centroeuropea a servizio della quale il Porto Franco è stato istituito nel 1719 e internazionalizzato nel 1947.Da parte nostra non mancheranno le iniziative di sensibilizzazione nei confronti del Governo nazionale, ma l'auspicio è quello di un impegno condiviso di tutta la politica e la cittadinanza triestine, per convincere le Istituzioni comunitarie che Trieste, per il bene dell'Italia e dell'Europa, merita di esser posta nella condizione di sfruttare appieno le prerogative accordatele nel 1947”.
Poiché questa situazione riguarda il Porto e l’economia della nostra città, il Propeller Club Port of Trieste intende richiamare l’attenzione sull’importante argomento organizzando un primo confronto pubblico tra i principali artefici delle scelte istituzionali, associative e politiche coinvolte in merito e che di essi devono occuparsi.
Di tutto quanto precede si parlerà durante l’incontro dal titolo:
Quali iniziative urgenti e concrete sono da mettere in campo per tutelare il carattere extradoganale del Porto Franco Internazionale di Trieste?
Sull’argomento informeranno ed esprimeranno le loro opinioni i relatori dell'incontro che saranno:
Zeno D’AGOSTINO Presidente AdSP Mar Adriatico Orientale
Roberto DIPIAZZA Sindaco di Trieste *
Roberto FEDRIGA Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia *
Antonio PAOLETTI Presidente CCIAA VG
Stefano PATUANELLI Ministro Politiche Agricole
Francesco RUSSO Vice Presidente Consiglio regionale FVG
Sandra SAVINO Onorevole e Deputata della Repubblica *
Stefano VISINTIN Presidente Confetra FVG
* invitati ed in attesa di loro conferma

Moderatore dell’incontro il giornalista Riccardo CORETTI.

PROPELLER CLUB PORT OF TRIESTE - Incontro del 6 Dicembre 2021.pdf


per il collegamento:
https://global.gotomeeting.com/join/146124533